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1915 – 2023 a 108 anni dall’uccisione di Bernardino Verro. Intervento degli alunni del Don Colletto.

L’intervento degli alunni Simona Mulè, Sofia Cannella, Edoardo Virga, frequentanti la classe VB dell’I.I.S.S. “Don Giovanni Colletto” di Corleone. 

3 Novembre 1915: muore il sindaco di Corleone Bernardino Verro ucciso dalla mafia. Ecco, oggi ricordiamo un altro eroe della Sicilia ma soprattutto della nostra Corleone. Bernardino Verro fu un socialista e uno dei fondatori dei fasci siciliani. Questo movimento chiedeva una miglioria delle condizioni dei contratti agrari. Per inquadrare la condizione dei contadini siciliani facciamo riferimento ad una testimonianza di un giovane ufficiale dell’esercito riportata da Adolfo Rossi, giornalista de “La Tribuna”, inviato in Sicilia nel 1893 a raccontare la vicenda dei fasci: “Bisogna risiedere qui come faccio io, per assistere a scene che vi fanno male.

In una calda giornata dello scorso luglio, ricordo, per far riposare un po’ i miei soldati dopo una lunga marcia, mi fermai davanti a un’aia dove si stava misurando del grano. Ed essendo entrato per chiedere dell’acqua, fui testimonio di questo fatto. Finita la misurazione, non rimase al contadino che un tumulo di grano. Tutto il resto era andato al padrone. Il contadino, con le mani e il mento appoggiati al manico di una pala, guardò da principio, come inebetito, quell’unico tumulo della sua parte, poi guardò sua moglie e i suoi quattro o cinque piccoli figli che se ne stavano in di-sparte, e pensando che dopo un anno di stenti e di sudori non gli era avanzato per mantenere la famiglia che quel tumulo di grano, rimase come impietrito: solo due lagrime gli scendevano silenziosamente dagli occhi”.

 

L’espressione fascio è un’espressione che vuol dire unione. Se voi prendete una verga sola la spezzate. Se ne prendete due le spezzate con maggiore difficoltà. Ma se fate un fascio di verghe è impossibile spezzarle. Così se il lavoratore è solo può essere piegato, se invece si unisce in un fascio, in una organizzazione, questo lavoratore diventa invincibile. Quindi l’espressione fascio vuol dire unione che fa la forza.

Cosa volevano questi contadini?

II contadini volevano due cose essenzialmente: la libertà e la terra, cioè volevano dignità, volevano lavoro, volevano progresso, volevano uscire dallo stato di servitù, di oppressione in cui si trovavano. Il governo nazionale contro tali richieste invio l’esercito che proclamò lo stato d’assedio, fece arrestare i capi del movimento e mise fine a un sogno. La battaglia di Bernardino Verro continuerà nel nuovo secolo. Nel 1914, egli riesce a farsi eleggere sindaco di Corleone. Ma il 3 Novembre del 1915 Bernardino trovò sulla sua strada i sicari della mafia, che misero fine alla sua vita e alle tante speranze dei contadini.

La sua eredità risplende come un faro nella lotta per la giustizia e i diritti sociali. La fondazione del movimento dei Fasci dei Lavoratori da parte di Verro testimonia il suo impegno impavido per migliorare le condizioni dei contadini e degli operai, un’opera che sfidava lo sfruttamento e la disuguaglianza.

La vita e il lavoro di Bernardino Verro ci ricordano l’incrollabile importanza di perseguire la giustizia sociale e la legalità, esemplificando l’illuminata via verso una società migliore.

La sua memoria continua a risplendere come fonte d’ispirazione, un patrimonio eterno, che invita tutti noi a emulare la dedizione e la passione che hanno caratterizzato la sua esistenza, promuovendo un’Italia più giusta e solidale.

Dalla classe VB dell’I.I.S.S. “Don Giovanni Colletto Corleone” 

Simona Mulè

Sofia Cannella 

Edoardo Virga